Archivi del mese: Ottobre 2017

Fanciulli

Ci sono molte ragioni legali e governative che non permettono a noi uomini e donne perduti di andare in Paradiso! Non dovrebbe essere difficile per noi riconoscere che un Dio Santo e giusto deve governare il Suo universo secondo la Sua legge santa e noi non possiamo farne parte poiché abbiamo rotto ognuna di quelle leggi sante, in qualche modo!

Quindi, ci deve essere una redenzione efficace, una giustificazione di qualche tipo, se vogliamo avere Dio ed Egli avere noi! E grazie a Dio, – questo è stato fatto!

Il linguaggio del Nuovo Testamento non può essere più chiaro: Cristo Gesù – attraverso la sua morte e risurrezione ha cancellato ogni ostacolo legale. Gesù era l’unico qualificato a fare questo per noi.

La persona che viene in fede a Dio e confessa: “Io sono impuro; Sono malato di peccato; sono cieco”, troverà la misericordia e la giustizia e la vita. Il nostro Signore Gesù Cristo è il Salvatore e non c’è nulla che ci può tenere disuniti dalla nostra garanzia assoluta in Cristo, TRANNE noi stessi.

Cerchiamo di smettere di intellettualizzare, pensare o ragionare su cosa dobbiamo fare lungo la nostra strada in questa vita per arrivare nel Regno del nostro Signore. L’unico modo per entrare nel Suo Regno è di credere in Lui con tutto il nostro cuore e ricevere il Suo Regno con l’umiltà di un fanciullo !

«In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.  Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.  E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve me. [Matteo 18:3-5]

C’è una qualità dell’umiltà in questi versetti di Matteo. Solo la persona che ha l’umiltà del bambino puo essere un cittadino del Regno dei Cieli. Ambizione personale, prestigio personale, pubblicità personale, profitto personale sono tutte caratteristiche che non rispecchiano lo spirito del Nuovo Testamento – ne’ lo spirito del nostro Signore Gesù Cristo. Il cristiano è l’uomo che dimentica se stesso nella sua devozione e adorazione di Gesù Cristo e nel suo servizio verso i suoi simili.

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Dio usa gli umili, i deboli ed i bisognosi

Il cristianesimo è nato nel Battesimo dello Spirito Santo (Atti 1:8) e continuerà solo poiché abbiamo questo potere dall’alto. Quando guardiamo la storia della Chiesa, le sole storie veramente significative che hanno influenzato e costruito il regno di Dio erano quelle di uomini ricoperti dallo Spirito di Dio. Questa unzione è qualcosa che non solo significa leadership nella Chiesa, ma anche usabilità davanti a Dio per il suo lavoro!

Il cristianesimo in questo modo è abbastanza semplice, è un’opera dello Spirito di Dio. Questa semplicità può offendere gli uomini, ma Dio afferma chiaramente in 1 Corinzi 1 che usa i deboli, gli ignobili e le cose disprezzate di questo mondo [1 Corinzi 1: 27-28]. È successo quando Dio ha scelto 12 discepoli. Tre non potevano rimanere svegli durante un incontro di preghiera [Luca 22: 45-46], due volevano che fosse inviato del fuoco dal cielo su una città [Luca 9:54], uno era un traditore e ladro [Luca 6:16] e uno tradì Cristo negando di conoscere il Signore [Matteo 26:75]. Discuterono su chi sarebbe stato il più grande e tutti si allontanarono quando vennero momenti difficili [Matteo 26:56]. Tuttavia, con questo gruppo di deboli e semplici uomini, Dio stava costruendo la Sua Chiesa contro cui le porte dell’inferno non avrebbero prevalso [Matteo 16:18].

Ciò può darci grande consolazione e speranza di essere utili nell’opera del Signore, poiché Dio sta cercando coloro che non sono egocentrici, ma umili, deboli e bisognosi. Sono coloro che invocano Dio per il Suo Spirito poiché hanno bisogno di Lui in ogni situazione.

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Conoscere il Figlio di Dio

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero;  (1 Giovanni 5:20)

È di grande importanza per i credenti riconoscere pienamente che, sopra tutte le altre cose, l’obiettivo di Dio è che Lo dobbiamo conoscere. Questo è il più grande di tutti i nostri bisogni …..

Le nostre menti sono spesso occupate con servizi e lavori cristiani. Pensiamo che fare per il Signore sia il principale scopo della vita. Siamo preoccupati di non svolgere bene il nostro lavoro, il nostro ministero. Pensiamo di portarlo a termine con studi e conoscenze bibliche. Vincere le anime, o insegnare a nuovi credenti, o mettere le persone al lavoro – riteniamo che tutto ciò debba essere in primo piano. Lo studio della Bibbia e la conoscenza delle Scritture sono questioni importanti nella guida del servizio cristiano. Tutto molto bene, poichè queste sono questioni importanti, ma soprattutto il Signore è molto più interessato che noi Lo conosciamo. È possibile avere una meravigliosa comprensione delle Scritture, una familiarità completa e intima con la dottrina; sostenere le verità cardinali della fede; essere un operaio che non molla mai il servizio cristiano; avere una grande devozione alla salvezza degli uomini e tuttavia avere una inadeguata e limitata conoscenza di Dio dentro noi.

Così, il Signore deve togliere spesso il nostro lavoro per farsi scoprire. Il valore ultimo di tutto non è l’informazione che forniamo, non la solidità della nostra dottrina, non la quantità di lavoro che facciamo, non la misura della verità che possiediamo, ma il fatto che conosciamo il Signore in modo profondo e potente.

T. Austin-Sparks (1888–1971)

Completezza in Cristo

Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. (Romani 5:18)

Tutto il tema del potere spirituale è molto importante. Tanti cristiani si trovano coinvolti in una lotta continua per vivere ciò che sanno essere l’accettabile da Dio. Per loro il cristianesimo è un modo di vita composto da varie regole e regolamenti. Sanno cosa dovrebbe essere e cosa non dovrebbe essere e quindi lottano per raggiungere questo livello di vita. Le loro coscienze svolgono una grande parte in questo sforzo costante e per questo motivo soffrono di molte paure e non riescono a sperimentare le gioie promesse. La vita per loro è diventata un lavoro faticoso, pieno di molta delusione e di molti fallimenti. Possono, di tanto in tanto, avere un senso di raggiungimento e di successo, con molta gioia, ma – con le emozioni fluttuanti dell’anima – le cose sembrano crollare e sbagliano. Così le persone trovano la vita cristiana pesante; desiderano conoscere la vittoria reale, la vera liberazione e la gioia del Signore, mentre sperimentano gli alti e bassi di una lotta costante.

La vita cristiana raffigurata nel Nuovo Testamento sembra così diversa dalla loro esperienza effettiva che il diavolo non è mai lento nel saltare dentro con i suoi suggerimenti nel far loro credere che una vita di vittoria costante è assolutamente impossibile e che tutte le loro speranze sono solo sogni irreali. Satana vuole che il popolo di Dio si disperi.

Ma c’è una vita completamente diversa, diversa poiché si basa sull’entrare in qualcosa già completato in Cristo; non qualcosa da dover raggiungere ma piuttosto in ciò che è già stato compiuto. Non è uno standard da rispettare, ma una persona con cui vivere. È impossibile misurare la grande differenza tra questi due tipi di vita. Il primo è basato su degli sforzi fatti da noi e che portano ovviamente alla sconfitta, mentre l’altro consiste nel godere della realtà di Cristo che è il potere di Dio in noi cristiani.

T. Austin-Sparks (1888–1971)

Pienezza

poiché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità; e voi avete tutto pienamente in lui che è il capo di ogni principato e di ogni potenza [Colossesi 2:9-10]

L’apostolo Paolo sta dicendo che in Cristo abita tutta la pienezza della divinità corporalmente – questa è la traduzione corretta ed è una dichiarazione diretta secondo la quale Gesù Cristo, il Figlio dell’Uomo, è tuttavia pienamente Dio.

Ma Paolo non dice soltanto che in Cristo abita tutta la pienezza di Dio ma che, anche noi, abbiamo tutto pienamente in Lui (in Cristo)

La parola “pienamentein questo versetto, nell’ originale, è “pléroó(play-ro’-o) che significa “essere pieno” o meglio “essere completo” .

Possiamo leggere questa frase correttamente dall’originale cosÌ : “e voi siete completi in Lui” – cioè siamo completi in Cristo. Essere completi in Cristo non è lo stesso che essere maturi in Cristo. Per essere maturo in Cristo il cristiano deve crescere nella grazia e nella conoscenza di Cristo – come è scritto in 2 Pietro 3:18. E Cristo deve essere formato in noi – come vediamo in Galati 4:19, e dobbiamo anche essere formati insieme con Lui – Romani 8:29.

Ma niente di tutto questo potrebbe accadere se non fossimo già completi – cioè avere TUTTO – in Lui, in Cristo.

Queste parole, “e voi avete tutto pienamente in Lui“, portano enormi ramificazioni. La maggior parte della lettera ai Colossesi in questo capitolo 2 è un avvertimento contro coloro che tentano di suggerire che noi cristiani non siamo completi.

Questa verità, che “noi siamo completi in lui”, significa che nel momento in cui Cristo viene ad abitare in noi (cioè al momento della nostra rinascita in Cristo) riceviamo tutto ciò che Dio ha da darci – perché Dio ci da Suo Figlio Gesù Cristo e così siamo completi – perché IN Cristo c’è TUTTO.

Paolo afferma questo anche nella sua lettera ai Romani 8:32

Se egli non ha risparmiato neppure il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, non ci darà sicuramente ogni altra cosa insieme con Lui?

Ciò significa che non c’è più niente per noi, come cristiani, da ricevere. Come cristiani Dio ci ha dato gratuitamente tutto già quando ci ha dato Suo Figlio Gesù – perché, in lui, c’è “TUTTO” ed Egli è in noi.  Hallelujah!!

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Chi è il vero realista?

Nel Vocabolario Della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli la parola “realista” è definita come“chi prende in considerazione soprattutto gli aspetti reali, concreti di qualcosa, al contrario dell’ “idealista”.

Molti dicono che il cristiano non è una persona molto realistica. Dicono che il cristiano vive in un mondo irreale o di fantasia. Dicono che la religione è una fuga dalla realtà.

Argomentando costantemente in questo modo, essi sono riusciti a disturbare un gran numero di persone ed a creare, in molte menti, un dubbio pauroso per quanto riguarda la verità della posizione cristiana. Ma cari amici – non c’è niente in tutto questo che ci deve disturbare. Una migliore conoscenza dei fatti eliminerà tutti i dubbi e convincerà tutti i credenti che le loro aspettative sono valide e che la loro fede è solida e realistica.

Se il realismo è il riconoscimento delle cose come sono realmente, i cristiani sono, fra tutte le persone, le più realistiche. Essi sono tutti pensatori intelligenti e sono i più interessati alla realtà. Essi insistono sul fatto che le loro convinzioni corrispondono ai fatti. Analizzano le cose in modo basilare e, eliminando tutto ciò che glorifica l’uomo, non fa loro montare la testa. I cristiani chiedono di sapere tutta la verità su Dio, il peccato, la vita, la morte, la responsabilità morale e il mondo a venire. Vogliono conoscere il peggio di se stessi in modo che possano fare qualcosa al riguardo. Essi prendono in considerazione il fatto innegabile che hanno peccato. Essi riconoscono la brevità del tempo e la certezza della morte. Non cercano di evitare né alterare a proprio piacimento le cose che vedono nel mondo. Questi sono fatti e li guardano in faccia. Per questo i cristiani sono realisti!

Noi che crediamo in Cristo non abbiamo bisogno di essere sulla difensiva. La prova, invece, punta un dito verso i non credenti. L’accusa di irrealismo può essere portata contro di loro con una logica realistica.

L’uomo e la donna del mondo secolare sono i sognatori. Essi devono fingere per tutta la vita. Essi devono condure una vita facendo finta che non moriranno mai, eppure sanno molto bene che il loro destino è la morte. Essi agiscono come se non avessero mai peccato, allorchè nel profondo del loro cuore, sanno molto bene di aver peccato. Essi devono pretendere di essere indifferenti a Dio, al giudizio, alla vita futura e, per tutto il tempo, il loro cuore è profondamente turbato circa la loro condizione precaria. Devono mantenere un aspetto di serenità mentre si nascondono dai fatti e sussultano sotto l’urlo della coscienza. La notizia della morte improvvisa di un amico li lascia scossi con il timore di essere il prossimo, ma non osano mostrare questo – devono nascondere il loro terrore come meglio possono e continuano a far finta che tutto vada bene. Per tutta la loro vita adulta essi devono nascondere e far finta. Quando finalmente ne prendono atto si disperano o impazziscono, o perdono la mente tentando il suicidio – oppure si rivolgono a Cristo.

T. Austin-Sparks (1888–1971)

Li amava

Li ha amati incondizionatamente fino alla fine. Credo che in questa dichiarazione c’è la cosa più meravigliosa che mai è successa in questo mondo. Gesù aveva avuto molta difficoltà con quegli uomini. Lo avevano spesso frainteso. Lo avevano spesso deluso. Erano davvero degli uomini molto poveri … Sapeva che erano poveri uomini, ma li amava al massimo. Questa è la prima cosa di questo amore. Non è offeso dai nostri fallimenti. Non ritira il suo amore perché facciamo errori. Possiamo spesso deluderLo, possiamo spesso fallire, possiamo spesso affliggere il Suo cuore, ma continua ad amarci. Ci ama fino alle estremità, fino alla fine. Non è offeso dai nostri fallimenti. Questo è un tipo di amore molto diverso dal nostro amore. Questo è l’amore di Dio in Cristo …

Sapete, è facile parlare di amore, di fingere di amare, di usare il linguaggio dell’amore, di cantare inni sull’amore e tutti possono essere sentimentali; forse tutti conosciamo le persone che ci hanno detto che ci amano, ma molto spesso sono le persone che ci hanno maggiormente ferito. Ora, l’amore di Gesù non era sentimentale, era pratico. Non disse ai Suoi discepoli : “Fratelli, vi amo molto”. Mostrò di amarli tramite ciò che fece per loro. Non era amore sentimentale, era amore pratico. E questo è l’amore con cui li ha amati al massimo … Queste cose che caratterizzano l’amore di Cristo per i Suoi dovrebbero caratterizzarci nell’amore per gli altri. Ecco perché è venuto lo Spirito Santo. Così come ci ha amati al massimo, dobbiamo amarci l’un l’altro.

T. Austin-Sparks (1888–1971)

Non fate finta di amare il vostro prossimo; amatelo veramente! Odiate il male e state sempre dalla parte del bene. Amatevi a vicenda come fratelli e siate rispettosi gli uni verso gli altri. (Romani 12:9-10)

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