Chi è il vero realista?

Nel Vocabolario Della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli la parola “realista” è definita come“chi prende in considerazione soprattutto gli aspetti reali, concreti di qualcosa, al contrario dell’ “idealista”.

Molti dicono che il cristiano non è una persona molto realistica. Dicono che il cristiano vive in un mondo irreale o di fantasia. Dicono che la religione è una fuga dalla realtà.

Argomentando costantemente in questo modo, essi sono riusciti a disturbare un gran numero di persone ed a creare, in molte menti, un dubbio pauroso per quanto riguarda la verità della posizione cristiana. Ma cari amici – non c’è niente in tutto questo che ci deve disturbare. Una migliore conoscenza dei fatti eliminerà tutti i dubbi e convincerà tutti i credenti che le loro aspettative sono valide e che la loro fede è solida e realistica.

Se il realismo è il riconoscimento delle cose come sono realmente, i cristiani sono, fra tutte le persone, le più realistiche. Essi sono tutti pensatori intelligenti e sono i più interessati alla realtà. Essi insistono sul fatto che le loro convinzioni corrispondono ai fatti. Analizzano le cose in modo basilare e, eliminando tutto ciò che glorifica l’uomo, non fa loro montare la testa. I cristiani chiedono di sapere tutta la verità su Dio, il peccato, la vita, la morte, la responsabilità morale e il mondo a venire. Vogliono conoscere il peggio di se stessi in modo che possano fare qualcosa al riguardo. Essi prendono in considerazione il fatto innegabile che hanno peccato. Essi riconoscono la brevità del tempo e la certezza della morte. Non cercano di evitare né alterare a proprio piacimento le cose che vedono nel mondo. Questi sono fatti e li guardano in faccia. Per questo i cristiani sono realisti!

Noi che crediamo in Cristo non abbiamo bisogno di essere sulla difensiva. La prova, invece, punta un dito verso i non credenti. L’accusa di irrealismo può essere portata contro di loro con una logica realistica.

L’uomo e la donna del mondo secolare sono i sognatori. Essi devono fingere per tutta la vita. Essi devono condure una vita facendo finta che non moriranno mai, eppure sanno molto bene che il loro destino è la morte. Essi agiscono come se non avessero mai peccato, allorchè nel profondo del loro cuore, sanno molto bene di aver peccato. Essi devono pretendere di essere indifferenti a Dio, al giudizio, alla vita futura e, per tutto il tempo, il loro cuore è profondamente turbato circa la loro condizione precaria. Devono mantenere un aspetto di serenità mentre si nascondono dai fatti e sussultano sotto l’urlo della coscienza. La notizia della morte improvvisa di un amico li lascia scossi con il timore di essere il prossimo, ma non osano mostrare questo – devono nascondere il loro terrore come meglio possono e continuano a far finta che tutto vada bene. Per tutta la loro vita adulta essi devono nascondere e far finta. Quando finalmente ne prendono atto si disperano o impazziscono, o perdono la mente tentando il suicidio – oppure si rivolgono a Cristo.

T. Austin-Sparks (1888–1971)

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